Cappuccetto Rosso

La fiaba di Cappuccetto Rosso come la racconto ai miei nipotini

Cappuccetto Rosso saluta la mamma sorridendo. La casa della nonna non è distante dalla sua: solo cinque minuti di strada a piedi. Indossa la mantella rossa con il cappuccio che le ha cucito la mamma e, per questo, la chiamano Cappuccetto Rosso, ma il suo vero nome è Rossina. Quando è nata aveva un bel ciuffo di capelli rossi e Rossina sembrava proprio un bel nome per una testolina così colorata.
“Stai sul sentiero Rossina, non camminare nel bosco perché da lì non ti vedo”.
Le raccomanda la mamma, come sempre.
“Va bene, mamma, non ti preoccupare”.
Cappuccetto Rossina promette, ma a volte si dimentica, nel bosco ci sono tanti fiori belli e colorati, che può raccogliere per la mamma e per la nonna. E poi è diventata grande, da quest’anno va a scuola!
Quasi ogni giorno va a trovare la nonna, le porta un cesto con delle cose buone da mangiare. La nonna le insegna a fare i dolci, leggono tante storie e a volte pranzano o fanno merenda insieme, poi Cappuccetto Rossina torna a casa.
Oggi, mentre raccoglie fiori sul ciglio del sentiero, le si avvicina un lupacchiotto, ha un aspetto simpatico, si guarda intorno con aria timorosa, come uno che ha paura di essere sgridato. A Cappuccetto piace, le sembra un cucciolo come lei:
“Ciao, dove vai?”
“Mah, giravo un po’ intorno, per passare il tempo. E tu, che fai?”
“Io vado dalla mia nonna, oggi pranzo con lei”.
“Ah si? e che cosa mangiate?”
“La mamma mi ha preparato tante cose buone: la torta e anche una frittata con le uova delle nostre galline, senti come profuma…”
“Sì, mi viene l’acquolina in bocca, quasi svengo dalla fame a sentire l’odore…”
“Oh poverino, non hai ancora mangiato, oggi?”
“No, non mangio da ieri. Non trovo nulla”, risponde triste il lupotto.
“Mi dispiace, ma se non trovi nulla, qualcuno ti darà ben qualcosa?”, chiede Cappuccetto Rossina.
“No, nessuno mi dà niente, anzi, mi lanciano le pietre, quando mi avvicino”.
“Che cattivi! A te cosa piace mangiare?”
“Tutto! Io dovrei essere carnivoro, ma sono pronto a diventare onnivoro, pur di mandar giù qualcosa”.
“Magari ti piacerebbe una bella frittata!” esclama Cappuccetto Rosso.
E così dicendo prende la sua parte di frittata dal cestino e gliela dà, tutta contenta. Il lupotto se la mangia in un baleno: mai visto un lupo più felice di lui…
“Ma come ti chiami?”, le domanda, dopo.
“Rossina,  ma anche Cappuccetto Rosso, per via della mantella rossa con il cappuccio che mi ha cucito la mamma. E tu?”
“Io sono un lupo, non ho un nome. Se vuoi, puoi darmene uno tu”.
“Sì, mi piacerebbe. Tu mi sei simpatico. Chiederò alla nonna se qualche volta puoi venire a farci compagnia”.
“… e magari mangiare una frittata con voi.” aggiunge il lupacchiotto speranzoso.
“Ora devo andare. Vuoi fare un pezzo di strada con me?”.
“Molto volentieri”. risponde lui.
E si avviano verso la casa della nonna, chiacchierando.

4 Pensieri su &Idquo;Cappuccetto Rosso

  1. bella. però, è una favola politicamente corretta, ovvero più per adulti che per bambini. sì, intendo, esorcizza più la paura degli adulti (arrivare al 27 avendo ancora qualcosa da mangiare in dispensa, visti i tempi) che quella del bambino (“che bocca grande che hai!”, “è per mangiarti meglio, bambina mia”). sarà che in giro non ci sono più comunisti???
    : ))

  2. Ciao Malos, bentornato. Sono d’accordo con te: il messaggio e’ per gli adulti, la storia per i bimbi. Ho notato che tra una storia violenta e una semplice e non paurosa, i bambini preferiscono la seconda soluzione: mi racconti “Cappuccetto Rosso senza il lupo cattivo?” mi chiedono spesso. Di solito spiego loro che il lupo e’ cattivo perche’ ha fame. Ma gli uomini? La storia insegna che le scelte per il potere spesso causano fame e distruzione. Non riesco a dimenticare le guerre del secolo scorso e altre. Ce n’era una giusta?
    Al di la’ di quelle di ribellione combattute spontaneamente dai poveri cristi a causa di fame, schiavitu’, sopraffazione, non ne vedo…

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.