La felicità

Il passato l’ho vissuto
Nella gioia e nel dolore
Il futuro non mi appartiene.
Amo le lunghe passeggiate
Solitarie lungo il lago
Con qualsiasi tempo,
Qualsiasi colore.
Mi stupisce la bellezza
Delle cose intorno a me,
L’esistenza delle creature.
Penso a quanto mi circonda,
Al sentimento di tenerezza
Che la vita mi ha donato.
Alla quiete intima, profonda
Che oggi mi accompagna.
Può essere questa la felicità?

O è la quiete prima dell’Addio?

Lungo il lago

Passeggiare lungo questo lago
Sempre uguale, sempre diverso
Continua a farmi sognare
Pensare e verseggiare
Di cieli commoventi
Tramonti indescrivibili
Di gloriosa bellezza.
Fermarmi incredula
Nell’ora struggente
Tra le montagne viola,
Sentire il mutar della luce
Verso sera, prima del buio.
Camminare a passo veloce
Lungo le sponde del lago
Il cielo gonfio di pioggia
Le onde tumultuose,
Mi consola nei momenti difficili
Mi incanta nei momenti felici
Mi riposa quando sono stanca.
In tanti anni di passeggiate
Le cose sembrano cambiate
Ma il colore dell’acqua
Il cielo e le montagne,
Vicine e lontane
Uguali e mutevoli
Mi circondano incantate.
Passeggiare lungo il lago
Con i miei bimbi ieri
I miei pensieri, oggi
In solitudine, mai sola.
Mi emoziona.

Una donna

 
Una donna
porta
nel palmo
delle mani
il corpicino
esausto
di un bimbo.
Un bimbo
morto
per fame.
Con gesti
lenti
composti
si china,
lo adagia
in una piccola
fossa
poco
profonda,
senza coprirlo.
Dopo averlo
accudito
con cura,
si accuccia
accanto a lui.
Lo circonda
come
un sottile
arco di luna.
Lo guarda
con amore,
lo sfiora
con una carezza.
Infine,
sfinita,
chiude gli occhi
in attesa.
 
 
Giovanna Rotondo Stuart