Tarcisia Bonacina in Concerto all’Auditorium di Oggiono

Un concerto in ricordo di Orlando Sora, un artista che oltre ad averci lasciato degli autentici capolavori pittorici, era anche un appassionato della chitarra classica. Tarcisia Bonaccina interpreterà alcuni degli autori da lui amati. Durante il concerto saranno proiettate immagini delle opere di Orlando Sora.

Orlando Sora oltre la pittura

Un articolo di Giuseppe Leone

“Caleotto” fu il libro …

Sulla copertina del libro l’affresco di Orlando Sora alla Chiesa di San Giuseppe al Caleotto di Lecco
L’Affresco di Orlando Sora “Il Giorno del Giudizio”

Serata nel segno della musica e della  poesia, nonché dell’arte figurativa, quella del 30 settembre 2023, alle 20.30, nella chiesa di  San Giuseppe nel rione Caleotto di Lecco; uno spettacolo, dal titolo Orlando Sora oltre la pittura, per ricordare il valente artista nella ricorrenza del 120° anniversario della sua nascita.

La locandina dell’evento

     Non vi poteva essere migliore cornice che questa, per ospitare l’evento dedicato proprio all’artista che nel 1951 aveva aggiunto bellezza a bellezza a questo tempio, espressione di tradizione romanica e modernità novecentesche, affrescando l’arco trionfale con “Il Giorno del Giudizio”, un dipinto che ripercorre la storia dell’umanità fra  cadute terrene e ascese celesti.

Ne hanno parlato, a vario titolo, davanti a un pubblico attento e interessato, relatori che lo hanno conosciuto in vita e non: da Don Giuseppe Buzzi, padrone di casa e moderatore della serata, che ha indicato nell’afflato divino del Creatore e nella storia umana di Cristo, la fonte primaria dell’ispirazione  di Sora; a Enea Leone, talentuoso chitarrista, che ha eseguito, in una cinquantina di intensissimi minuti,  musiche di Frescobaldi, Paganini, Satie, Sor, Tarrega, quasi a rimarcare  come le rotondità delle immagini dell’artista, rispondessero, più che a un rimando a Giotto, che pure non si può negare, alle circolarità melodiche del linguaggio musicale, che Sora conosceva, eccome! da finissimo chitarrista qual era,  nonché esecutore egli stesso  di così belle e stupende melodie; a Gianfranco Scotti, che ha letto versi del poemetto Essere di Fabio Tombari, amico d’infanzia e d’arte di Orlando Sora, entrambi nativi di Fano, a poca distanza di anni, l’uno dall’altro: il primo, nel 1899; il secondo, nel 1903. 

A Giovanna Rotondo, infine, vera anima della serata, studiosa e modella di Sora negli anni Sessanta, che ha saputo così bene supplire al silenzio della critica, pubblicando, tra il 2015 e il 2018, due interessanti saggi sull’opera del maestro, editi da  La Vita Felice: Omaggio a  Orlando Sora, in cui l’ex modella sovverte le regole della tradizione e “dipinge” – si fa per dire – il suo pittore; e Essere, di Fabio Tombari, illustrato dai dipinti di Orlando Sora.  

Un testo, quest’ultimo, in cui l’autrice mette a confronto venticinque quadri di Sora  con i  versi del poemetto di Tombari. Una lunga poesia ininterrotta, nella quale il poeta riprende il tema filosofico dell’Essere. Ma non alla maniera di Parmenide che lo pensava immobile, immutabile ed eterno; e neppure, secondo Heidegger, come essere in divenire. Per Tombari l’essere “scorre, fluisce, vive nella pelle dell’acqua, dell’aria, del fuoco e della terra, pur restando se stesso”. Si tratta di 219 versi con verbi quasi  tutti all’infinito,  che descrivono una passeggiata in libera uscita dell’Essere, mai vincolato alle esigenze dell’io. 

Tutte queste cose, in una serata, nata per realizzare un concerto. Ne è venuto fuori una sorta di convegno, pur in mezzo a un’esplosione di colori, tra affreschi,  note musicali  e versi, sempre oscillanti tra filosofia e poesia. Un convegno, con tanto di risposte sul conto di un artista che non ha avuto i consensi che la sua  arte si meritava; di un artista del Novecento, non certo fra i minori; di un uomo “libero e solitario”, che ha realizzato in pieno il principio dell’ autonomia dell’arte come della persona umana.  

                                      Giuseppe Leone

Don Giuseppe Buzzi saluta il pubblico
Enea Leone, chitarrista eccezionale, ricorda Orlando Sora eseguendo alcuni brani che il pittore musicista soleva suonare.
Gianfranco Scotti legge la bellissima lirica di Fabio Tombari amico d’infanzia e di tutta la vita di Orlando Sora
A Giuseppe Leone l’arduo compito di fare la sintesi di un’insolita serata, con l’acume e l’intelligenza di sempre.
Giovanna Rotondo ricorda Orlando Sora e Fabio Tombari

Grazie!

Un articolo che racconta la bellezza della serata che è andata oltre le nostre aspettative per la capacità e la cultura delle persone che ne hanno fatto parte, insieme a un pubblico che ha partecipato con interesse a ogni suo momento. Un grazie a Enea Leone: Orlando Sora mi diceva sempre che la chitarra è uno strumento che deve essere suonato senza far sbattere le corde, proprio come il suono limpido della chitarra di Enea Leone. E grazie a Gianfranco Scotti che ha letto la lirica “Essere” di Fabio Tombari come pochi avrebbero potuto. E infine, un grazie a Giuseppe Leone che riesce a cogliere gli aspetti più profondi del messaggio che si vuole dare. A Don Buzzi la gratitudine per averci ospitato in questa bella chiesa, con la promessa di ritornarci, e un abbraccio.

Giovanna Rotondo