Recensione a “Come le donne” di Tiziana Viganò

image1

Giovanna Rotondo Stuart

Un invisibile filo rosso lega le donne, descritte da Tiziana Viganò, a tutte le donne senza nome che trovano il coraggio di lottare per ricominciare a vivere, dopo anni di violenze fisiche e psicologiche. Donne schiave delle religioni o di convenzioni sociali a cui gli stessi uomini si piegano, spesso senza averne coscienza. Donne inespresse, travolte da un esistenza senza ruolo, che non sopportando più di essere considerate alla stregua di un mobile di casa o un’appendice della cucina, combattono la depressione, cercano l’indipendenza economica, imparano a chiedere aiuto per non soccombere. Non vogliono essere vittime, non vogliono vivere da vittime. Si ribellano: “Come un serpente che a primavera esce dalla sua vecchia pelle e si rinnova, anche loro escono dalla loro vecchia pelle e rinascono”, scrive Tiziana Viganò. Spinte da maltrattamenti indescrivibili. Fanciulle, sorelle, figlie, mogli e madri abusate e trascurate che hanno lottato e lottano per sopravvivere, come “Pelle Nera”, venduta al suo futuro marito, ragazzina adolescente, per ben trenta mucche, che a vent’anni, dopo tre figli, riesce a fuggire da un ambiente ostile e a rinascere. E non una volta sola: sempre, quando incontra delle difficoltà, per grandi che siano, trova la forza e la determinazione necessarie per rialzarsi e cambiare vita, proprio come il il serpente cambia la sua pelle.
Tiziana Viganò ha potuto raccontare la storia di alcune fortunate che hanno trovato il loro riscatto, per tante di loro nelle stesse condizioni, spesso fanciulle, poco più che bambine, vittime di un mondo o di circostanze crudeli, dobbiamo raccontarla noi la storia e portare nei nostri cuori le loro vite negate. Non possiamo e non vogliamo abbandonare tutte quelle che necessitano il nostro aiuto, con il nostro lavoro, la nostra testimonianza dobbiamo prodigarci affinché la parità di genere diventi presto un elemento acquisito nell’esistenza di tutte le donne del mondo, svantaggiate e discriminate che sono la maggior parte.
Oggi possiamo dire che non solo le donne hanno tanto cervello quanto gli uomini, ma sono in grado di gestire le situazioni di stress meglio degli uomini e che “il loro cervello”, a detta del Prof Paolo Pancheri, psichiatra, e come ha evidenziato la Pet (tomografia ad emissione di positroni) “è più raffinato, più sofisticato di quello maschile, più completo. Le donne sono più intuitive dell’uomo grazie a una maggior connessione tra i due emisferi del cervello”.
E hanno dimostrato di possedere grandi risorse, queste madri, figlie, sorelle, mogli, amiche e anche colleghe di lavoro, che scopriamo essere competenti e professionali.
Sono le donne a farsi carico dei problemi familiari e sono inesauribili, come inesauribile è il loro desiderio di scoprire, di fare, di imparare. Difficilmente si mettono in poltrona, basta uscire di casa di giorno, di sera: andare a teatro, al cinema, in palestra, a fare un viaggio, per vederle. Tante donne indomite che sfidano e rischiano di subire atti di violenza, ma rivendicano il loro diritto di essere e sentirsi libere, non solo sul lavoro o in famiglia, ma in tutte le azioni quotidiane.

Lungo il lago

Passeggiare lungo questo lago
Sempre uguale, sempre diverso
Continua a farmi sognare
Pensare e verseggiare
Di cieli commoventi
Tramonti indescrivibili
Di gloriosa bellezza.
Fermarmi incredula
Nell’ora struggente
Tra le montagne viola,
Sentire il mutar della luce
Verso sera, prima del buio.
Camminare a passo veloce
Lungo le sponde del lago
Il cielo gonfio di pioggia
Le onde tumultuose,
Mi consola nei momenti difficili
Mi incanta nei momenti felici
Mi riposa quando sono stanca.
In tanti anni di passeggiate
Le cose sembrano cambiate
Ma il colore dell’acqua
Il cielo e le montagne,
Vicine e lontane
Uguali e mutevoli
Mi circondano incantate.
Passeggiare lungo il lago
Con i miei bimbi ieri
I miei pensieri, oggi
In solitudine, mai sola.
Mi emoziona.